Maggio 1991. Fossano, ai piedi del Castello Acaia. Un timido Icaro seguì un corso di trampoli tornandosene a casa con sotto le braccia due stampelle di legno: i trampoli?
Alcuni accenni, pochi tentativi, e subito nacque l’interesse in alcuni (allora) giovani facenti riferimento alla comunità di S. Margherita, di sperimentare l’uso di tali strumenti. In particolare essi erano: Piero, Cosimo, Fausto, Luca.
Il primo uomo colto, rozzo e potente che con discernimento rilasciava le sue performance. Il secondo, grazie ai suoi 58 km ha permesso al gruppo di cimentarsi nelle acrobazie, l’unico uomo a cui è concesso il veto, perché “soggetto volante”. Uomo che ha saputo conciliare la sottile e raffinata comicità inglese con l’eclatante mimica napoletana. Il terzo, il giovane, onnipresente, anima e corpo per l’altitudine, genio e sregolatezza, per cui il “buttarsi tra le gente” era l’imperativo. Stupire improvvisando, locomotiva. L’ultimo, scintilla dell’antefatto, spina dorsale, metodologo, il redattore di testi; insomma il vecchio dalle continue proposte innovative.
Trapano, viti, filetti e dati, cinghie, seghe e martelli per dare forma ad alcune gambe da tavolo.
L’iniziazione alla vita artistica del gruppo avvenne durante la rievocazione storica della Fiera del Tartufo di Alba nell’ottobre 1991, che così tanto clamore destò nel Borgo di S. Barbara, a tal punto che ci venne assicurata la partecipazione alle successive edizioni. Proprio a partire di qui e dagli stimoli di Fiorito Vittorio decidemmo di ritentare la grande avventura; animare i quartieri di Alba, trasformando i nostri corpi in longilinei e scoordinati personaggi umani, che balzavano e saltellavano pazzamente nei vicoli e nelle piazze alla ricerca di allegria. Per quel brevissimo periodo si era aggregato a noi anche Enrico, che dopo una spericolatezza decise che era meglio il calcio.
Maturando, giorno dopo giorno, la convinzione e l’esigenza di cimentarsi nella realizzazione di uno spettacolo musical-mimico, nel giugno ’92 avevamo dato alla luce l’ormai collaudato “Scorci Corti“. Le sue rappresentazioni hanno toccato molti luoghi della provincia granda (Alba, Bra, Savigliano, Venasca, Bubbio, Dogliano, S.Stefano Belbo) sconfinando in Lombardia, in Liguria e Toscana.
Il gruppo era riuscito ad aggregare carovane di amici che seguivano ovunque le performance. Basti per tutti ricordare Andora.
Silvio si cimentò, in principal modo come “uomo del service” per due stagioni.
Una piccola curiosità. Il nome FAMILUPI’S prese forma in una notte fluviale di giugno, quando, combinando le iniziali dei nostri nomi, si delineò sulla lavagna quella scritta astrusa, simpatica e priva di significato logico che ben avrebbe rispecchiato la nostra vita artistica. Questo nome venne per la prima volta proclamato il 6 giugno 1993, al pubblico durante l’esibizione di Bubbio.